Fastweb sfida su telefonia mobile e 5G

Fastweb sfida su telefonia mobile e 5G

L’AD Calcagno alza il velo sui progetti della controllata italiana di Swisscom dopo l’accordo Tiscali: <<Con la fibra ed i nostri cabinet adatti alle small cell siamo in vantaggio>>. Il ‘Fattore’ ILIAD: <<Iliad non è una minaccia, semmai un opportunità se volesse accedere alle nostre infrastrutture>>.  Contatti in corso tra le società.

La delusione per non aver conquistato le frequenze che Wind e 3 Italia hanno dovuto mettere a disposizione per avere l’ok Ue alla fusione? <<completamente dimenticata. E questo passaggio strategico per il nostro futuro ne è la testimonianza>>. Alberto Calcagno, 44 anni, amministratore delegato di Fastweb, disegna così il futuro della società: fibra, mobile e offerta convergente di qualità.

Insomma, dice Calcagno, Fastweb vuole <<fare la stessa cosa di 17 anni fa. Allora siamo stati innovatori con il broadband e il rollout della fibra. Oggi puntiamo alla realizzazione di una rete “5G ready” basata su small cell>>. Battistrada nel broadband e ora apripista nel mobile, dove Fastweb è già presente come Mvno su rete Tim (da gennaio, dopo essere stata finora su rete H3G).

Proposito sicuramente sfidante per la società che considera l’accordo con Tiscali la chiave di volta. A fronte di un intesa da 58 milioni complessivi (in cash e servizi) Fastweb ha acquistato il ramo dell’azienda da Tiscali Business, il contratto quadro per i servizi di connettività (Spc) per la Pa e le frequenze 3.5 Ghz. «Sono le frequenze necessarie per sviluppare l’offerta 5G. È ovvio che da sole non bastano. Ma è proprio il nostro essere infrastructure company che ci fa spingere sull’acceleratore per quello che riteniamo un salto tecnologico ».

Nel carniere di Fastweb c’è la fibra (con copertura al 30% della popolazione che salirà al 50% – 13 milioni di famiglie-imprese – entro il 2020), ma anche il wi-fi condiviso (con il servizio Wow-fi per 1,5 milioni di clienti già oggi abilitati in 800 città che saliranno a 2 milioni in 900 città coperte) e la parte di data center («abbiamo l’unico Tier IV italiano a Milano cui se ne unirà uno a Roma nel 2018»).

Ora in progetto c’è il salto quantico nel mobile, preceduto dall’offerta in 4G da gennaio. Tutto comunque, fa capire Calcagno, fa parte di un upgrade tecnologico puntato sulla qualità, nel fisso come nel mobile. Per la rete fissa, oltre all’arrivo di un modem più potente, «porteremo le connessioni  fino a 1Giga in 29 città entro il 2017 e 50 entro il 2020 grazie all’intesa con Telecom che ha dato vita alla joint venture Flash Fiber». Sul mobile, «quello che facciamo oggi ci porta 4-5 anni in anticipo rispetto ai concorrenti».

Il perché l’ad lo attribuisce a un mixdi tecnologie e scelte strategiche. «Il 5G ha bisogno di tre ingredienti: fibra, cabinet e frequenze». Le frequenze 3.5 Ghz sono necessarie e gli altri operatori ancora non le hanno. È in previsione un’asta sulle frequenze 3.6-3.8 Ghz e allora sicuramente colmeranno quel gap. «Nel frattempo però – spiega Calcagno – noi potremo sfruttare il vantaggio della capillarità della nostra fibra e dei nostri cabinet». Fastweb «ha scelto di mantenere molto spazio nei suoi cabinet, che sarà usato per gli equipment delle small cell. E i nostri armadi di strada, oggi 20mila, diventeranno 50mila nel 2020».

Tutto questo, unito alle frequenze avute in dote, «fa capire che Fastweb sarà un operatore mobile infrastrutturato pronto a dire la sua, in ottica di offerta convergente ». Certo, come è possibile per il mercato sostenere un quinto operatore, con Iliad che si prevede abbasserà le tariffe nel mobile? «Noi puntiamo sulla qualità e non sui prezzi».  Iliad peraltro, «è un’opportunità, semmai in futuro volesse accedere alle nostre infrastrutture». Per ora ci sono discussioni in corso, conferma Calcagno: la fibra necessaria al backhauling potrebbe essere fornita da Fastweb a Iliad. Ma Swisscom è pronta a sostenere questo impegno di Fastweb? «Parliamo di investimenti in linea con quelli sostenuti negli ultimi anni. Comunque stiamo crescendo da 13 trimestri. Per questo possiamo permetterci la stessa concezione difuturoedisruptiondi17annifa».

 

Fonte: Il Sole 24 ore

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