Intervista a Sergio Scalpelli

Intervista a Sergio Scalpelli

La reputazione di un’azienda è il mezzo attraverso il quale si riesce a creare un rapporto diretto e duraturo con i clienti e le istituzioni: gli studenti della Luiss hanno intervistato il Dott. Sergio Scalpelli direttore delle relazioni esterne ed istituzionali di Fastweb per saperne di più.

  • Cosa significa essere direttore delle relazioni esterne e istituzionali?

“Il direttore delle relazioni esterne e istituzionali si concentra sia sul rapporto con il sistema dei media, sia sul rapporto con gli enti istituzionali (con la pubblica amministrazione, le istituzioni statali e le grandi organizzazioni tipo Confindustria).” 

  • In un’azienda come Fastweb quanto è grande il peso del suo ruolo? Quanto un suo errore può costare alla reputazione dell’azienda?

“La mia è una mansione in cui un errore può danneggiare significativamente l’azienda soprattutto sul lato reputazionale. È un ruolo che va a innervare la strategia aziendale per renderla percepibile agli esperti e ai decisori politico amministrativi, […] rende comprensibili quali sono le strategie del gruppo e protegge gli interessi dell’azienda.”

  • Con l’avvento dei social network la strategia di comunicazione è cambiata nel corso degli anni. Lei ha vissuto questo passaggio in Fastweb?

“[…] usiamo molto i social network per il rapporto diretto con i nostri clienti e per le attività commerciali. Siamo presenti sui social sia in chiave propositiva, sia in risposta a tematiche generali in modo da comunicare il nostro posizionamento nell’ambito delle telecomunicazioni.”

  • Quali consigli darebbe ai giovani studenti che sono sempre più prossimi al mondo del lavoro per raggiungere una posizione come la sua?

 “Scegliete un’area come marketing, finanza o anche organizzazione del lavoro. Di dare grande importanza a una buona cultura umanistica, perché conoscere la storia è fondamentale: [..] vi consiglierei di concentrarvi sulle professioni emergenti legate al digital marketing, alla cyber security e al flexible work.”